Indagine commercio CNA Roma: 50% di incassi in meno con i saldi. Ristori non sufficienti, pace fiscale e credito subito

CNA Roma

“I decreti ristori così come sono non possono bastare. E a dirlo non è solo la CNA di Roma, ma sono i numeri sconfortanti che il nostro report ci consegna. Le forti restrizioni a cui sono sottoposti i negozi per via del Covid hanno avuto effetti disastrosi sugli incassi. Il 71% dei commercianti che abbiamo intervistato dichiara perdite di oltre il 50 % rispetto agli incassi dei saldi nello stesso periodo dell’anno passato. Il Governo ci ascolti: è necessario che agli imprenditori vengano dati strumenti in più per poter sopravvivere. Chiediamo subito la pace fiscale ed un allungamento dei periodi di pre-ammortamento sui prestiti bancari. Senza queste due misure il prossimo bilancio che stileremo sarà pesante e racconterà di migliaia di attività chiuse”, commenta così Stefano Di Niola, Segretario della CNA di Roma.

I dati emergono dall’indagine, che in occasione dei saldi invernali, la CNA di Roma ha realizzato per monitorare lo stato di salute del commercio nella Capitale. Nella giornata di ieri sono stati intervistati 300 titolari di esercizi commerciali (già contattati nelle precedenti indagini) che risiedono in due delle vie principali dello shopping romano: Viale Marconi e Via Cola di Rienzo.

La prima domanda rivolta agli intervistati sull’accesso ai ristori ci mostra che se più dell’80% ha potuto usufruire di questa misura, la cifra corrisposta per la quasi totalità di coloro che ne hanno goduto, è stata inferiore ai 5mila euro. La seconda domanda mette in luce una buona notizia, ovvero il fatto che la stragrande maggioranza degli intervistati, quasi il 90%, è riuscito a diminuire o a rinegoziare il suo canone d’affitto. Tuttavia, l’anno si apre con un grosso segno negativo perché i saldi sono stati deludenti. Infatti, il 71% del campione dichiara che ha rilevato il 50% di incassi in meno rispetto al 2020. In ultima istanza, la quasi totalità degli intervistati concorda sul fatto che l’aumento del commercio elettronico non è un fenomeno momentaneo, ma piuttosto un trend che per il 41% dei commercianti potrebbe crescere anche del 20% in più.

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