Subito rinvio della scadenza comunicazione all’AMA per scelta del servizio pubblico di raccolta delle imprese

CNA Roma

LA CNA di Roma richiede a gran voce l’immediato rinvio della scadenza per la comunicazione all’AMA della scelta del servizio pubblico di raccolta, almeno alla luce di una trasparenza sulle tariffe.

Infatti, nel Decreto Sostegni, si è stabilito che le aziende in cui si producono rifiuti urbani, se conferiscono la raccolta al di fuori del servizio pubblico, possono ottenere l’esclusione della parte variabile della tariffa, rimanendo dovuta solo la quota fissa.

Per ottenere l’esclusione, l’azienda dovrà comunicare al comune o all’ente gestore del servizio pubblico la propria scelta entro il 31 maggio di ogni anno previa dimostrazione dell’attestazione rilasciata dal soggetto che effettua l'attività di recupero dei rifiuti stessi.

Le nostre imprese si trovano nella difficoltà di adottare consapevolmente questa opzione dal momento che ad ora non si conoscono le nuove tariffe AMA, (anche se c’è l’obbligo di comunicarle entro il 30 giugno 2021), e non è possibile fornire alcuna indicazione su vantaggi/svantaggi di una scelta rispetto ad un'altra.

Tale attività sarà operativa a partire da gennaio 2022 e pertanto non si comprende la tassatività della scadenza del 31maggio, soprattutto per questo primo anno di applicazione.

Tale comunicazione non consiste in un adempimento sanzionabile, ma rappresenta lo strumento attraverso il quale i Comuni acquisiranno le informazioni necessarie ad organizzare il servizio pubblico ed effettuare la conseguente programmazione economico/finanziaria, anche ai fini della determinazione delle tariffe della TARI.

Le imprese che opteranno per il servizio pubblico, possono non comunicare nulla, poiché la circolare del MITE aveva esplicitamente indicato che la comunicazione riguarda i rifiuti che l’azienda decide di conferire al di fuori del servizio pubblico.

La CNA di Roma continuerà a chiedere a tutti i livelli una proroga della scadenza del 31 maggio 2021 e assisterà comunque le imprese ad individuare successivamente le soluzioni da adottare, tenuto conto che abbiamo sempre considerato illegittima e non vincolante tale comunicazione.

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