Fase 2, se riaprono a giugno a rischio collasso oltre 11mila imprese del settore estetico

CNA Roma

“Le imprese di acconciatura, estetica e tatuaggio sono allo stremo per una chiusura obbligata e le loro condizioni finanziarie sono così gravi che per molti il rischio chiusura è vicinissimo. Siamo molto preoccupati per la disattenzione da parte del Governo su un settore strategico per le nostre comunità. Tante storie e tanti sacrifici rischiano di essere cancellati per scelte che non dipendono da loro. Molte le famiglie che possono perdere il lavoro e non riuscire a trovare altri sbocchi professionali. Lo Stato si faccia carico delle attività che hanno dovuto chiudere”, dichiara Stefano Di Niola, Segretario della CNA di Roma.

Sono 11.000 imprese con oltre 25.000 addetti su Roma e Provincia che rischiano di chiudere se non si interviene immediatamente. Il DPCM del 26 aprile non fa menzione di una possibile riapertura del settore, ma Conte ha solo annunciato una probabile ripresa delle attività dal prossimo 1° giugno. Un vero e proprio colpo di grazia per gli imprenditori del settore. Secondo i dati a sua disposizione, la CNA Roma prevede un allarmante calo di fatturato fino all’ 80% nel 2020, considerando che il ritorno alla normalità avverrà molto lentamente e potrebbe comportare un rischio chiusura del 60% delle attività.

Il rischio ulteriore che preoccupa moltissimo il settore sono le modalità di riapertura, che se non saranno adeguate a garantire i giusti flussi con il distanziamento necessario, porterà al collasso chi avrebbe potuto farcela

“Siamo consapevoli che il tema della salute è prioritario in questo momento e per quel che riguarda la sicurezza vogliamo l’assoluta tutela di chi lavora e dei clienti, ma questo settore è abituato a confrontarsi con queste problematiche, garantendo le più rigorose procedure igienico-sanitarie. Abbiamo avviato una petizione per chiedere al Governo di aiutare concretamente le tante imprese che oggi sono impossibilitate a lavorare e di ripensare immediatamente la data di riapertura del settore. “Non possiamo e non vogliamo lasciare indietro nessuno” è stato lo slogan del Governo” conclude Di Niola “e su questo condivisibile concetto continueremo a far ascoltare le ragioni dei tanti imprenditori onesti che hanno sempre lavorato nel rispetto delle regole”.

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